TRATTAMENTO CHIRURGICO PERCUTANEO DELL’ERNIA DISCALE
Il trattamento delle ernie del disco e delle protrusioni discali contenute (non espulse) è stato completamente rivoluzionato dall’ introduzione di varie metodiche miniinvasive ormai in uso da oltre venti anni, che permettono di ridurre il volume del disco patologico per via percutanea (senza incisioni, solo tramite un forellino di 1.5 mm) riducendo così il tempo chirurgico, la durata del ricovero, ma soprattutto il dolore, le complicazioni e permettendo una più rapida ripresa. Le varie metodiche di trattamento percutaneo dell’ ernia discale si differenziano in base alle tecniche usate per la distruzione parziale del disco: energia elettrotermica (IDET), radiofrequenza, energia laser (PLLD) e azione meccanica (DEKOMPRESSOR).
Attualmente la tecnica che trova maggior impiego è la discectomia percutanea meccanica che non necessita di energia termica, la quale aumenta alcune complicanze quali disciti settiche ed asettiche.
L’ intervento si effettua in sala operatoria in decubito prono, in anestesia locale, sterilmente, sotto controllo fluoroscopico (radiografico), si entra nel disco con una sonda di 1.5 mm di diametro e con un particolare strumento meccanico si rimuove una parte del nucleo polposo in modo da ridurne il volume, riducendo dimensione-pressione dell’ ernia discale.
Quali sono i pazienti candidati all’ intervento percutaneo:
- pazienti affetti da lombalgia con o senza irradiazione agli arti inferiori (sciatalgia, cruralgia),
- alla TC o RMN presenza di protrusione o ernia discale contenuta con concordanza con i sintomi,
- persistenza della sintomatologia dolorosa da più di due mesi con insuccesso del trattamento farmacologico e fisioterapico,
- altezza del disco intervertebrale inferiore al 50%.
Pazienti per cui non è indicato il trattamento percutaneo:
- Ernie discali espulse,
- deficit neurologici progressivi,
- non concordanza tra sintomi e TAC-RMN,
- instabilità vertebrale,
- frattura, neoplasia,
- infezione.
La durata dell’ intervento è di circa 30 minuti, viene asportata circa 1.5 cc. Di nucleo polposo.
L’ intervento permette di ottenere un miglioramento della sintomatologia nell’ 80-90% dei casi. La scomparsa del dolore si ottiene immediatamente nel 60-70%, a sei mesi nel 75-80% dei casi.