DISTORSIONE DELLA CAVIGLIA
La distorsione di caviglia è la più frequente affezione del sistema muscolo-scheletrico riscontrabile nei Pronto Soccorso. In Italia l’ incidenza delle distorsioni di caviglia è di circa 5000 al giorno. L’ incidenza è maggiore nei maschi , ma al di sopra dei 40 anni l’ incidenza è prevalente nel sesso femminile. Nei soggetti giovani la causa delle distorsione è più spesso un trauma sportivo in inversione, in età più avanzata la causa è più spesso un trauma accidentale.
Per quanto riguarda gli sport in cui maggiore è l’ incidenza abbiamo al primo posto la pallavolo seguita dalla pallacanestro, il calcio, la corsa.
Vi sono fattori predisponenti alla distorsione di caviglia che distinguiamo in estrinseci ed intrinseci.
I fattori estrinseci sono: il tipo di sport praticato, errori di allenamento, le condizioni del terreno di gioco, le condizioni ambientali, l’ uso di materiale inadeguato.
I fattori intrinseci sono inerenti alle caratteristiche fisiche del soggetto e possono essere malallineamenti dell’ arto inferiore, del retropiede, limitazione della mobilità di articolazioni dell’ arto inferiore, un deficit della forza, lassità articolare costituzionale, lassità articolare secondaria a precedenti traumi.
Il quadro clinico è caratterizzato da dolore improvviso alla regione esterna della caviglia (nei traumi in inversione, i più frequenti), con tumefazione, soffusione emorragica e limitazione dell’ articolarità.
Prima della valutazione clinica è bene effettuare una radiografia per escludere la presenza di una frattura, poi andremo a palpare i capi articolari e il decorso dei legamenti della caviglia, si evocherà dolore dove è presente una lesione. Poi verrà valutata la stabilità articolare con i test in inversione-eversione ed il test del cassetto anteriore .
Per quanto riguarda il trattamento, nelle distorsioni in cui sia presente una lesione capsulo-legamentosa nei soggetti non sportivi o sportivi amatoriali è bene sollevare l’ arto applicare un bendaggio compressivo che va rinnovato ogni 24-48 ore, mantenere fuori carico l’ articolazione per 2-4 gg, utilizzare poi per il carico una cavigliera bivalve rigida per 3-4 settimane, applicazioni di ghiaccio e farmaci locali antiedemigeni.
Nei soggetti sportivi che hanno maggiori richieste funzionali e che possono usufruire di un assistenza medico-fisioterapica più assidua, il bendaggio è seguito dal taping in modo da permettere una ripresa dell’ attività sportiva in tempi abbastanza rapidi.
Il trattamento chirurgico va riservato ai casi di distorsioni recidivanti con instabilità articolare residua che andrà trattata con degli interventi di ricostruzione legamentosa e nelle caviglie dolorose post-distorsive dove spesso con un intervento artroscopico di toilette articolare si migliora la sintomatologia.